venerdì 26 novembre 2010

Saw VI


Saw VI - Credi in lui è un film horror del 2009 diretto da Kevin Greutert; sesto capitolo della saga di Saw.

Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche degli USA a partire dal 23 ottobre 2009, mentre in Italia dal 1 giugno 2010.

Nella prima scena del film i protagonisti sono due individui, un uomo e una donna, rinchiusi in una cella, che indossano un dispositivo sul capo, che ha la funzione di trapassare le tempie di ciascuno. Al centro della stanza c'è una bilancia che allo scadere dei sessanta secondi lascerà libero chi avrà sacrificato "più carne". Il centro della prova è quindi proprio questo: il sacrificio. A disposizione dei "giocatori" ci sono gli strumenti per completare la prova, ossia coltelli di varia tipologia, disposti su dei tavoli. Simone (Tenedra Howard) si amputa un braccio, l'uomo invece asporta dal proprio corpo pezzi di grasso, essendo in sovrappeso. Allo scadere la bilancia verifica chi ha superato la prova. Simone è la vincitrice "del gioco" e, una volta salva, è costretta a guardare l'uomo morire.

La scena si sposta su William Easton (Peter Outerbridge), un imprenditore nel campo delle assicurazioni mediche. Egli è nel suo ufficio mentre nega un prestito ad un uomo che aveva richiesto una copertura finanziaria per alcune procedure ospedaliere,che poi si scoprirà essere morto proprio a causa di questo rifiuto. William viene allora catturato e si risveglia con addosso un apparecchio per la respirazione, con quattro bombe legate a braccia e gambe. È quindi lui la vittima del nuovo gioco malato dell'enigmista. Come di consueto, una televisione si accende, facendo partire un filmato di Jigsaw, ( alias John Kramer, l'enigmista), che spiega le regole del gioco. Qualche istante dopo, scopre che c'è un altro uomo con lui (l'inserviente degli uffici della sua compagnia): hanno un respiratore connesso a un blocco di cemento che si avvicina sempre di più al ventre di ciascuno, ogni volta che i due inspirano. William urla all'altro uomo di trattenere il fiato e bloccare quindi l'azione a tenaglia. L'altro uomo, rilevatosi un fumatore, non è in grado di liberarsi dalla trappola e il suo corpo finisce schiacciato.

William recupera una chiave e rimuove una delle quattro bombe. Continuando per i corridoi William vede una scritta su un display che gli dice "afferra questi", riferito a due maniglie collegati a catene; all'inizio si rifiuta ma è costretto dallo scorrere del timer degli esplosivi a prendere i due manici e affrontare quindi la seconda prova. Il pupazzo Billy esce fuori da una botola e lo avvisa che potrà salvare solo una persona tra la sua segretaria, anziana e diabetica ma con famiglia, ed un suo ex dipendente, giovane e sano ma senza alcun affetto. William decide di salvare la donna, mentre l'uomo muore impiccato.

William entra nella stanza accanto (un locale caldaie) e per consentire il proseguimento di un' altra donna, ossia l'avvocato della compagnia che presiede la causa scaturita dal rifiuto della copertura assicurativa dell'uomo ad inizio film, dovrà liberarle il cammino bloccato da getti di gas bollente chiudendo le tubature e facendole aprire su se stesso. Hanno un minuto di tempo prima che la trappola sul suo petto la uccida e William si ustionerà a causa di un getto di vapore molto caldo ma lascerà proseguire la donna (con la quale s'intuisce abbia una relazione) attraverso una serie di condotti che la porteranno sino alla salvezza. La donna sale una scala raggiungendo William e capisce da alcune lastre che per disinnescare la sua trappola dovrà usare una chiave che è proprio nel corpo di William. A quel punto prende una sega circolare e tenta di ucciderlo, ma nella colluttazione il timer sulla sua trappola scade e un arpione le trafigge il capo.

William prosegue verso la prova finale (la stanza del Carosello). William potrà salvare solo due tra i sei assistenti che compongono la sua equipe di analisti. In una sorta di roulette russa sanguinaria i sei ruotano su una giostra fermandosi di volta in volta dinanzi a un fucile connesso a un dispositivo che solo William può fermare facendosi trafiggere le mani. I ragazzi si accusano l'un l'altro per meritarsi la salvezza; alla fine ottengono la salvezza due donne, lasciando il resto dello staff morire a fucilate; William così termina il suo gioco e procede verso la stanza finale, liberandosi finalmente dagli ordigni agli arti.

Hoffman va di pari passo nella storia con la rediviva agente Perez (miracolosamente ancora viva, di nuovo in servizio ad insaputa di Hoffman e che sospettava del detective come rivelatoci nella stanza d'ospedale da Straham in Saw V) e l'agente Erikson che vuole decifrare la voce di Billy trovata nella morte del pendolo di Seth Baxter. Questo perché i due agenti del F.B.I. hanno notato alcune incongruenze nello scenario per il quale Straham è l'ultimo complice di Jigsaw. Hoffman è identificato come la voce nel nastro, e per proteggere la sua identità sgozza Erikson, butta il suo caffè in faccia all'agente Perez, e trafigge il pannello delle luci per confondere le due donne. Usa il tecnico del suono come scudo umano contro i colpi di pistola dell'agente Perez, e pugnala quest’ultima. Hoffman le chiede chi altro sappia delle indagini: la risposta di Perez è che tutti oramai conoscono la verità ma Hoffman dice di non crederle. Hoffman infine usa una mano dell'agente Straham per sviare di nuovo le indagini con le sue impronte (come già fatto nella trappola d’inizio film), cosparge i corpi e la sala di benzina e dà fuoco a tutto.

Nel test finale William esce dall'ultima stanza e si trova tra due gabbie: alla sua sinistra ci sono una donna e un giovane, e alla sua destra c'è Pamela Jenkis, sorella di William e giornalista d'inchiesta vicina alla verità su Jigsaw. La madre e il figlio nella prima gabbia sono la famiglia dell'uomo che ha fatto morire all'inizio del film. La donna ed il figlio hanno un interrutore nella loro camera con le parole "Vita o Morte": dovranno scegliere se perdonare William per aver negato l'assicurazione al loro familiare o condannarlo. La donna tenta di premere il pulsante ma non ci riesce per misericordia nei confonti di William, ma il giovane, in preda all'ira e al desiderio di vendetta, attiva senza problemi l'interruttore. Una gabbia di siringhe trafigge William alle spalle, iniettando acido fluoridrico nel suo corpo e Pamela è costretta a vedere il fratello spezzato letteralmente in due dall'acido.

Nel frattempo, in un flashback, Jigsaw e Amanda arrivano nella clinica di Jill spiegandole i suoi metodi di lavoro e presentando Amanda a riprova del successo dell'operato dell'enigmista. In una scena Amanda va con Jigsaw spingendolo su una sedia a rotelle verso Hoffman, che preparava la trappola Rack di Saw III. Amanda porta John ad un incontro con Jill Tuck, dove le darà la chiave della scatola di Saw V dicendole che capirà il suo utilizzo al momento opportuno, e rifiuterà l'invito dell'ex moglie di smetterla con la sua serie di torture.

Finalmente il contenuto della lettera in Saw III è rivelato: Cecil era nella clinica per procurare la droga per sé e Amanda, e Hoffman ne era a conoscenza. Hoffman nella suddetta lettera ordina di uccidere Lynn altrimenti avrebbe detto a John che era stata anche lei a partecipare con Cecil all'incidente che aveva portato alla morte del figlio di Jill Tuck e John, ovvero Gideon. Egli, infatti, sapendo che la scelta di liberare o meno Lynn sarebbe stato il test finale di Amanda, con questo ricatto porta al fallimento dello stesso e alla conseguente morte dell'allieva di Jigsaw, rimanendo unico e solo prosecutore dei piani dell'enigmista.

Hoffman più tardi è catturato da Jill per ordine di una delle sei buste date come eredità alla sua ex-moglie da John. Egli si trova in una trappola per orsi (lo stesso test di Amanda, il test di cui parla Jigsaw nella cassetta rinvenuta nel suo stomaco all'inizio di Saw IV) ed ha solo 45 secondi per salvarsi ma è completamente legato, e non ha alcun modo per liberarsi. Il piano finale di John è dunque svelato: egli infatti aveva scoperto il ricatto di Hoffman e del fallimento indotto di Amanda e decide di porre fine a tutti i giochi con lo stesso test col quale aveva "salvato" la sua prima allieva. Hoffman tenta di rompersi le ossa della mano sinistra per liberarsi delle manette e vi riesce. Prende un cacciavite e prova a liberarsi della trappola ma non ha successo nel suo tentativo. Con pochi secondi rimanenti Hoffman corre verso la porta da dove era uscita Jill rompendo il vetro e utilizzando le barre della grata per bloccare per pochi secondi le tenaglie evitando l'apertura del meccanismo. Con forza si libera dalla trappola e il film si conclude con Hoffman che urla per il dolore con il volto sfregiato e sanguinante ma ancora in vita.


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Saw V


« Per ogni enigmista che se ne va ce n'è uno pronto a prendere il suo posto »
(Tagline del film)

Saw V - Non crederai ai tuoi occhi è un film horror del 2008 diretto da David Hackl, quinto capitolo della saga di Saw. Il film ha debuttato negli USA in prima mondiale il 24 ottobre 2008 ed è uscito nelle sale italiane il 5 dicembre 2008.

Prima dell'uscita del film nelle sale, erano state rivelate alcune anticipazioni, alcune delle quali rivelatesi poi infondate. Nel corsi di un'intervista a IGN, Patrick Melton ha rivelato che Saw V spiegherà ciò che è accaduto a Corbett, la figlia di Lynn Denlon e Jeff Reinhart, in seguito alla conclusione di Saw III, rimasta con una riserva di aria limitata. Questo capitolo infatti non si presenta come ultimo della saga, ma è, come i precedenti, una successione di flashback, nei quali verrà spiegata la vita dell’Enigmista, che ormai morto non sarà presente se non in alcune scene. Sarà il detective Hoffman a continuare i giochi. Corbett viene salvata proprio da Hoffman, che finge di scampare alle trappole di Jigsaw per passare da eroe eliminando ogni scomodo testimone del suo operato.

In un’intervista Tobin Bell (John Kramer) ha rivelato che Saw V avrebbe raccontato le origini di Billy, la marionetta a bordo del triciclo rosso apparsa anche durante Saw III, ma il mistero sul fantoccio è rimasto insoluto.

In un'intervista del 13 giugno 2007, Tobin Bell ha dichiarato che non sarebbe sorpreso se dovesse essere narrata, di nuovo, la vicenda di Cecil, magari sotto altri aspetti. Si pensa anche ad una spiegazione approfondita sui pezzi di carne prelevati da vittime in forma di un puzzle, anche se l'unico riferimento ipotizzabile è quello nel quale l'assassino dichiara, in una scena del film, che tutti i personaggi fanno parte di un disegno preciso, come i pezzi che compongono appunto un puzzle.

Il regista ha inoltre rivelato che Scott Patterson, ossia l’agente Strahm, potrebbe essere collocato in una trappola che Hackl ha definito "la più pericolosa e la più elegante nella sua semplicità".Strahm viene difatti ucciso nel finale del film in una camera le cui mura sono composte da una pressa.

Ci saranno, comunque, un totale di sette trappole in questo film, in seguito ridotte a sei.

Nel DVD di Saw IV, Darren Lynn Bousman ha dichiarato che la trappola della cassa di vetro, che è stata originariamente prevista per Saw IV, sarà ulteriormente filmata in Saw V. La trappola di vetro è stata solo mostrata, come assaggio, ma non utilizzata in Saw IV: comporrà la scena finale del film.


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mercoledì 24 novembre 2010

iCreate Ottobre 2010

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Bastardi senza gloria


« I miei personaggi non sono i soliti eroi stereotipati, ma uomini comuni catapultati in uno sporco affare durante la seconda guerra mondiale. »
(Il regista Quentin Tarantino)

Bastardi senza gloria (Inglourious Basterds) è un film del 2009 scritto e diretto da Quentin Tarantino.

Le riprese di questa pellicola sono iniziate il 17 ottobre 2008 e si sono concluse in tempo per presentarla in anteprima assoluta al Festival di Cannes, in un'edizione comunque non ancora definitiva, rimaneggiata poi nel corso del giugno 2009; selezionata per il concorso, l'opera ha ricevuto il Premio d'interpretazione maschile, conferito a Christoph Waltz.

Il titolo è un omaggio al film del 1977 di Enzo G. Castellari Quel maledetto treno blindato, uscito negli Stati Uniti con il titolo Inglorious Bastards che Tarantino ha storpiato in Inglourious Basterds.

Uscito in Italia il 2 ottobre 2009, ha incassato al botteghino 9.334.625 €.

Nella Francia occupata dai nazisti, la giovane ebrea Shosanna Dreyfus assiste all'uccisione di tutta la propria famiglia per mano del colonnello nazista Hans Landa. La ragazza riesce a sfuggire miracolosamente alla morte e si rifugia a Parigi, dove assume una nuova identità e diviene proprietaria di una sala cinematografica. Contemporaneamente, in Europa, il tenente Aldo Raine mette assieme una squadra speciale di soldati ebrei noti come i "Bastardi". I soldati vengono incaricati dai loro superiori di uccidere ogni soldato tedesco che incontrano e prendere loro lo scalpo. La squadra di Raine si troverà a collaborare con l'attrice tedesca Bridget Von Hammersmark, una spia degli Alleati, in una missione che mira ad eliminare i leader del Terzo Reich.

La loro missione li porterà nei pressi del cinema parigino dove Shosanna sta tramando un piano di vendetta privata. Ella riempie il teatro di pellicole da 35 mm, facilmente infiammabili. La serata precedente alla première nazista, i Bastardi hanno a che fare con un ufficiale della Gestapo in uno scantinato, il quale, dopo aver scoperto che coloro che si fingevano tenenti erano nientemeno che membri dei Bastardi, ingaggia una sparatoria uccidendo tutti coloro che erano dentro lo scantinato, ma finendo ucciso in azione. La serata del gala, il tenente Aldo Raine accompagna Bridget Von Hammersmark allo spettacolo, fingendosi, insieme ad altri tre membri dei Bastardi, un attore siciliano. Prima di entrare nella sala, Hans Landa uccide Bridget Von Hammersmark, strangolandola perché riconosciuta come spia in base a delle prove precedentemente raccolte.

Intanto fa catturare Aldo Raine e un suo assistente, ma non gli altri due, poiché sono già nella sala cinematografica. Il tenente Aldo e il soldato Utivich vengono interrogati da Landa, che si accorda con Raine per far sì che la guerra finisca quella sera stessa, con la morte dei capi nazisti che assistono alla prima del film Orgoglio della nazione. Landa chiede al comando alleato una proprietà nell'isola di Nantucket (nel Massachussets), la Medaglia d'Onore del Congresso ed altri riconoscimenti. Il comando lo accontenta, ma con la condizione di arrendersi appena entrato nelle linee americane: Landa ha compromesso il corso della storia. Il cinema salta in aria e Hitler e i suoi seguaci muoiono mitragliati e bruciati dalle fiamme. Aldo incide la svastica sulla fronte di Landa affinché, finita la guerra e deposta la divisa, egli non possa nascondere il suo passato da gerarca nazista.

Il film ha vinto un Premio Oscar nel 2010 per il miglior attore non protagonista (Christoph Waltz).


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lunedì 22 novembre 2010

Persepolis


Persepolis è un film d'animazione del 2007, candidato all'Oscar, basato sulla graphic novel autobiografica omonima. Il film è stato scritto e diretto da Marjane Satrapi, l'autrice delle memorie, e da Vincent Paronnaud. La storia (che è un romanzo di formazione) inizia poco prima della Rivoluzione iraniana. Nel film viene mostrato, inizialmente attraverso gli occhi di Marjane a nove anni, come le speranze di cambiamento della gente furono infrante lentamente quando presero il potere i fondamentalisti islamici, obbligando le donne a coprirsi la testa e imprigionando migliaia di persone. La storia si conclude con Marjane, ormai ventunenne, che espatria. Il titolo è un riferimento all'antica città storica di Persepoli.

Il film ha vinto il Premio della giuria al Festival di Cannes 2007 ed è stato distribuito in Francia ed in Belgio il 27 giugno 2007. Nel suo discorso durante il ricevimento del premio a Cannes, Satrapi ha detto: "Nonostante questo film sia universale, voglio dedicare il premio a tutti gli Iraniani."

In Italia il film è uscito nelle sale il 29 febbraio 2008.

Il film si apre con una Marjane matura al suo arrivo in Francia, mentre in un flashback ripercorre la sua vita.

Marjane é un'allegra ed energica bambina che cresce sotto la dittatura dello Scià. I suoi genitori sono di educazione cittadina borghese ed auspicano la democrazia con la fine del dominio dello Scià.

Alla caduta dello Scià, suo zio, proveniente da un gruppo comunista delle provincie dell'Azerbaijan, viene liberato dalla prigione, insieme ad altri prigionieri politici. È questo un segnale di rinnovamento e di apertura verso la democrazia. Marjane trova i racconti dello zio affascinanti ed avventurosi, egli racconta la sua storia e come abbia combattuto per il trionfo del proletariato, scappando perfino in Unione Sovietica per sfuggire alle persecuzioni e studiando a Mosca. Tuttavia, la Rivoluzione islamica diventa sempre più dura e rigida e, come tutte le altre persone simpatizzanti per il comunismo, viene di nuovo arrestato e condannato a morte. Prima della sua morte sotto il nuovo regime, riserva la sua unica visita in prigione a Marjane, un atto che le resterà impresso profondamente. In questo incontro lo zio le regala un cigno fatto di mollica di pane durante i mesi della sua recente prigionia, uguale ad un altro cigno di pane che le aveva regalato durante la sua liberazione, modellato nei lunghi anni di prigione sotto lo Scià.

Quando scoppia la lunga guerra (Iran-Iraq) i suoi genitori cominciano a temere per la sua sicurezza e per il suo benessere in quanto il controllo sui costumi diventa sempre più rigido e Marjane non riesce a contenere la sua ribellione. Marjane viene mandata al Liceo francese di Vienna grazie all'aiuto di un'amica della mamma. La teenager iraniana però non si adatta bene in Austria, l'amica della madre la ricovera in un'altra casa e Marjane sente sempre più la solitudine. Qui incontra anche un ragazzo con cui scopre l'amore, ma la relazione non ha successo e Marjane subisce una delusione tanto forte da metterla in una crisi così profonda da spingerla ad una vita da barbona e a dormire per le strade di Vienna. Qui rischia la vita anche a causa di un caso grave di bronchite che la porta al ricovero in ospedale. Dopo chiede ai suoi parenti di ritornare in Iran, senza che essi le pongano però alcuna domanda.

Tornata nella sua terra natale Marjane si deprime nel vedere la situazione in cui versano la sua famiglia e i suoi amici soggetti ad un regime sempre più duro e repressivo, severissimo soprattutto sui costumi. Alla fine Marjane emigra a Parigi, lasciando la sua famiglia.


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qualità 9.5/10

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Shrek e vissero felici e contenti


Shrek e vissero felici e contenti (Shrek Forever After) è un film d'animazione del 2010. È l'ultimo capitolo della saga di Shrek.

Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche il 21 maggio 2010 negli Stati Uniti, il 9 luglio 2010 nel Regno Unito e il 25 agosto 2010 in Italia.

Il titolo originale inglese presenta un gioco di assonanze tra four, "quattro", e forever, "per sempre"

Questo episodio parte con un importante flashback, in cui il re Harold e la regina Lillian sono alla ricerca di una soluzione per salvare la principessa Fiona, intrappolata nella fortezza del drago, in attesa che qualcuno venga a salvarla. In loro aiuto, sebbene con fini egoistici, arriva il perifdo nano Tremotino, Rumpelstilskin in lingua originale. Il nano propone uno dei suoi magici contratti in cambio dell'intero regno di Molto Molto Lontano, ma fortunatamente ed improvvisamente, viene comunicato al Re che Fiona è stata salvata. Il responsabile del salvataggio della principessa è l'orco Shrek, e Tremotino, finito in miseria, serba rancore nei suoi confronti, esprimendo il desiderio che Shrek non fosse mai nato.

Da quando Fiona è stata salvata, le cose sono cambiate di molto: Shrek vive felicemente nella sua palude insieme alla moglie e ai suoi tre piccoli orchetti. Nessuno lo teme più, nessuno urla nel vederlo, e Shrek ha nostalgia di quei tempi della sua vita prima d'incontrare Fiona. Tra scene che si ripetono perfettamente identiche, e il caos della folla e dai piccoli orchi per il loro primo compleanno, Shrek non ce la fa più e il suo unico desiderio è quello di ritornare alla sua vecchia vita, senza aver mai incontrato Fiona. Dopo una lite con Fiona, Shrek cammina lungo i boschi, e incontra il nano Tremotino, che dopo due anni dal patto fallito, riuscirà a vendicarsi, proponendo a Shrek uno dei suoi perfidi patti: il patto riguarda un vero orco per un solo giorno. Ma il patto richiede un sacrificio della vita passata dell'orco, e Tremotino sceglie il giorno in cui l'orco è nato.

Shrek viene condotto in una versione alternativa di Molto Molto Lontano, dove nessun contadino chiede autografi sulla loro forca, e tutti scappano nel vederlo. Insomma, proprio come i "desiderati" vecchi tempi. Poco dopo scopre che qualcosa non quadra. Infatti, nella versione alternativa, Tremotino è un re che ha intenzione di catturare gli orchi, e per riuscirci viene aiutato da un esercito di streghe che muoiono al contatto con l'acqua e che lanciano zucche-boomerang dalle loro agili scope, Ciuchino è un servo del nano Tremotino, e non si ricorda del suo migliore amico, Zenzy è un gladiatore, il Gatto Con Gli Stivali è un micione pigro e obeso, ha perso tutto il suo fascino e a malapena se ne ricorda, la Principessa Fiona è stata salvata dal contratto dei genitori con Tremotino, che sono spariti dopo aver firmato il patto. Inoltre, la principessa Fiona guida la Rivoluzione, un gruppo formato da centinaia di orchi che si battono per la causa, ovvero ribaltare il regno di Tremotino per tornare nuovamente liberi.

Per Shrek l'unica speranza per ritornare nel mondo reale è dare un bacio di vero amore a Fiona entro l'alba. Ma la cosa non sarà affatto facile, poiché Fiona, delusa dal mai arrivato Principe Azzurro, non ricambia l'amore per lui. Verso la fine della giornata, Shrek si scambia il bacio di vero amore con Fiona. La forma del vero amore distruggerà Tremotino e il suo malefico regno. Da questa avventura, Shrek capisce che un altro modo per essere felici può essere anche la sua famiglia. Shrek dà un abbraccione a Fiona e ai suoi figlioletti e vissero per sempre felici e contenti per la quarta e ultima volta.


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sabato 20 novembre 2010

Banlieu 13


Banlieue 13 è un film d'azione francese del 2004, diretto da Pierre Morel e prodotto da Luc Besson. Nel 2009 ne è stato girato un seguito, Banlieue 13 Ultimatum diretto da Patrick Alessandrine prodotto sempre da Luc Besson.

Notevole la rappresentazione di parkour e free running, in una serie di sequenze acrobatiche girate in totale assenza di stuntman, fili di sospensione o computer grafica.

David Belle, fondatore del parkour, compare come protagonista.

Parigi 2010. Un muro d'isolamento circonda il ghetto della periferia, il quartiere 13 ((FR) Banlieue, ovvero l'area periferica dei grandi agglomerati urbani francesi). Leïto, un abitante del quartiere cerca di fermare lo spaccio di droga delle bande criminali che controllano il ghetto, ma dopo una rocambolesca fuga, la polizia, temendo le gang, preferirà arrestare lui piuttosto che il boss Taha Bemamud. Quest'ultimo entra in possesso di una potente arma, una bomba, che intende far esplodere nel centro di Parigi. Damien Tomaso, capitano della polizia francese, viene mandato nel quartiere per recuperare l'ordigno. Avrà però bisogno di Leïto, per poter compiere la missione in un territorio a lui ostile e sconosciuto.

Nel recintato quartiere Banlieue 13 Leïto, cercando di arginare il problema dello spaccio di droga, ruba una grossa partita di eroina al boss Taha Bemamud. Questi manda quindi i suoi scagnozzi, guidati dal grosso K2, a riprendere la droga e catturare Leïto. Grazie alle tecniche atletiche del parkour e del free running, quest'ultimo riesce a sfuggire alla cattura saltando tra i palazzi del quartiere. Taha, infuriato, fa quindi catturare la giovane sorella di Leïto, Lola, che lavora come cassiera in un supermercato. Il giovane atleta corre quindi a riprendersela e dopo aver preso di sorpresa il boss, puntandogli una pistola alla gola, assieme alla sorella si fa scortare fuori dal palazzo di Taha, sede dei suoi loschi affari. Sempre puntandogli la pistola alla gola e inseguito in macchina dalle guardie del criminale, raggiunge l'ultimo posto di polizia rimasto nel quartiere e consegna Taha al commissario li presente, fornendogli come prove dell'incriminazione cinque chili di eroina sottratti al boss. Il commissario, intimidito dal potere di Taha e dai numerosi suoi uomini appostati fuori dal centro di polizia con numerose armi da fuoco, preferisce far arrestare Leïto e lasciare libero il criminale permettendogli di portare con se Lola per farne la sua schiava. Il commissario si scusa con Leïto asserendo che sta per andare in pensione e vuole cercare di tirarsi via dai guai. Leïto gli urla che avrebbe dovuto salvare la sorella, poiché lui è già morto. Gli afferra quindi la testa e gliela fracassa con una ginocchiata, uccidendolo.

Sei mesi dopo il capitano di polizia Damien Tomaso, al termine di una delicata operazione di polizia, viene informato dai suoi superiori che è stata rubata un ordigno molto potente e che, essendo stato accidentalmente attivato, restano solo 23 ore per recuperarlo e disinnescarlo. La bomba si trova nel quartiere 13. Damien non conosce il quartiere, e per poterci entrare e potersi muovere ha bisogno di qualcuno che lo conosca bene. Si fa quindi arrestare e, sotto copertura, fa evadere Leïto raccontandogli di essere anche lui un criminale che ha perso la famiglia a causa di Taha e che si vuole vendicare. Leïto capisce in fretta che Damien è un poliziotto, ma questi riesce a convincerlo a farsi aiutare raccontandogli della bomba, rubata proprio da Taha. Damien ha un piano per raggiungere la bomba: far distrarre gli uomini del boss da Leïto mentre lui si reca all'ordigno. Leïto però preferisce andare direttamente da Taha, asserendo che questi avrebbe certamente scoperto il piano di Damien. Arrivati quindi dal boss, questi gli chiede di trattare e si accordano per un riscatto della bomba di 20 milioni di euro, che però il governo non vuole pagare. Leïto e Damien quindi scappano dal palazzo di Taha inseguiti dalle guardie cercando di raggiungere il tetto di un altro edificio, sui cui è posta la bomba, in procinto di essere lanciata sullo Champs-Élysées in centro a Parigi.

Intanto, ai piedi del razzo è incatenata Lola, che in quei sei mesi era stata ridotta ad un animale, tenuta calma da continue iniezioni di eroina. Ella, pur essendo incatenata, riesce con le gambe ad afferrare una tanica di benzina e a versarla sotto ilrazzo per cercare di dargli fuoco e fermarlo.

Intanto il governo risale ai vari conti correnti di Taha in giro per il mondo e bloccandoglieli il boss si ritrova senza soldi per pagare le sue guardie, che gli si rivoltano uccidendolo. K2 prende quindi il potere. Leïto e Damien vengono raggiunti dalle guardie proprio alla base del palazzo sul cui tetto si trovano Lola e la bomba e, raggiunti da K2, si accordano perché i due possano salire a disinnescare la bomba. Prima di arrivare sul tetto Leïto e Damien devono affrontare lo yeti, sconfittolo riescono a fermare appena in tempo la sorella dal dare fuoco alla bomba e morire carbonizzata con essa, mentre Damien telefona a Corsini, il suo superiore, per farsi dare il codice di disinnesco dell'ordigno. Il codice è 92930709B13. 9293, esattamente come il numero civico del palazzo, 0709, 7 settembre cioè giorno e mese in cui si trovano e B13, come il quartiere. Leïto, che già aveva dei dubbi riguardo al curioso smarrimento della bomba proprio nel quartiere più pericoloso della città, cerca di far ragionare Damien. Secondo lui il conto alla rovescia della bomba, cui mancano pochi minuti, non la farebbe esplodere, bensì il codice da inserire per disinnescarla sarebbe il vero detonatore. Sarebbe quindi una mossa del governo, che per fermare una volta per tutte la criminalità di un quartiere che costa ogni giorno di più, sarebbe disposto a cancellare due milioni di persone. Damien, incredulo e non convinto che il proprio governo sia criminale, si scontra con Leïto. I due lottano finché il conteggio non si ferma, non succedendo niente. Damien aiuta quindi Leïto e Lola a portare di sotto la bomba. Al pian terreno K2 è contento di vederli e li lascia andare, non avendo motivo di fermarli e volendosi sbarazzare in fretta della bomba inesplosa.

Al quartier generale del governo, Corsini si domanda perché la bomba non sia esplosa cancellando il quartiere. Proprio in quel momento arrivano Leïto e Damien con l'ordigno. Minacciando di farlo detonare riescono a fare confessare Corsini, registrando tutte le sue parole e trasmettendole poi in televisione a reti unificate.

Alla fine Leïto e Lola torneranno nel quartiere, che di li a poco dovrebbe essere riaperto, come le scuole i posti di polizia e tutto il resto.


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